Io vivo nell’ombra: a Velletri la storia del comandante Alfa, fondatore dei Gis
3 Agosto 2017Intervista al Comandante Alfa: “Crediamo nei giovani e diamo loro esempi positivi”
4 Agosto 2017:
Vivere nell’ombra per servire la patria, rinunciando ad una vita normale e lavorando giorno dopo giorno, con sacrifici e pressioni, per lo Stato e per la tutela della sicurezza di tutti. Comandante Alfa, nome in codice di uno dei fondatori dei GIS, ha concluso – almeno per il momento – la prima edizione della rassegna letteraria nazionale “Velletri Libris”, ideata e realizzata dalla Mondadori Bookstore Velletri-Lariano in coproduzione con la Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura Città di Velletri. Un uomo che con garbo e naturalezza ha raccontato la sua esistenza, unica per forza di cose e votata ad una “missione” che ha avuto un inizio e che non avrà mai fine, nonostante la pensione per raggiunti limiti di età arrivata da qualche mese. Il concetto di sacrificio è stato uno dei temi portanti della serata, così come la rinuncia: “Io ho due rammarichi – ha spiegato il graduato – e cioè non aver vissuto i miei figli, non averli seguiti durante la loro infanzia, e a livello lavorativo, non essere riuscito ad assicurare alla Giustizia il latitante Matteo Messina Denaro, che abitava a pochi metri da casa mia”. Per il Comandante Alfa quello presentato a Velletri è il secondo libro, dopo l’esordio con Cuore di rondine: un modo di raccontare alla gente e ai cittadini il lavoro dei GIS – cercando di far capire il sacrificio continuo, animato da autentico spirito di servizio e soprattutto da un grandissimo lavoro di squadra. “Ringrazio i miei genitori – ha dichiarato il Comandante – per avermi trasmesso sin da bambino i valori del bene e del giusto. Sono due valori semplici ma fondamentali per fare questo lavoro. Bisogna, secondo me, recuperare il patriottismo, quel senso della patria che rischia di sfumare. Noi italiani abbiamo un reparto d’eccellenza, anche se è inutile negare che inizialmente ci siamo ispirati ad altri reparti per il Gruppo di Intervento Speciale. Ora, però, sono i paesi esteri che guardano a noi come modello. Lavoriamo a stretto contatto con tutte le istituzioni e le forze dell’ordine, con le quali c’è un coordinamento, perché a livello investigativo il loro compito è basilare”. Uno dei punti più interessanti toccati dal dibattito è stato quello relativo ai giovani che decidono di entrare nella squadra dei GIS, intraprendendo un percorso di addestramento e impossibile da proseguire se non c’è alla base una forte motivazione: “Non ci servono dei rambo, o delle persone che credono di poter spaccare tutto: al fisico preferiamo la testa, perché stare nei GIS non significa fare un film ma avere a che fare con la dura realtà”. La vita del Comandante Alfa, nell’ombra, è fatta di eroici momenti ma anche di amare delusioni: la cosa che più gratifica l’autore di Io vivo nell’ombra è l’aver contribuito alla sicurezza della collettività e l’aver alimentato una speranza di un futuro migliore insieme alla sua squadra, con la quale c’è stata una unità e una sinergia assoluta. Vivere in presa diretta i principali fatti di cronaca del nostro paese, in un’esperienza di oltre quarant’anni, è una grande responsabilità: “Ci vuole coraggio, spregiudicatezza ma anche testa sulle spalle. Il primo libro, Cuore di rondine, si chiama così da una sorta di gioco nato con mio nonno, il quale mi disse che per fare grandi cose avrei dovuto mangiare il cuore di una rondine”. Ovviamente il lavoro del Comandante ha avuto anche dei momenti duri: la ferita aperta di Nassyria, i contatti con personaggi famosi (ha raccontato, ad esempio, l’impatto con Sarkozy), in generale la consapevolezza di aver rinunciato a tanti aspetti edificanti della vita e ad una vita privata (“Anche se mia moglie è la colonna portante, una donna straordinaria senza la quale non avrei fatto nulla”). Vivere nell’ombra, tuttavia, aiuta anche a servire meglio lo Stato: “So che è difficile, ma lo rifarei: l’idea di aver seminato e forse contribuito a rendere migliore l’avvenire di tante persone mi fa stare bene con me stesso e con la mia coscienza”. I due libri del Comandante non hanno alcuna finalità di lucro: il primo, Cuore di rondine, destina il suo ricavato per gli orfani dei Carabinieri morti in servizio. Il secondo, Io vivo nell’ombra, servirà invece ad acquistare attrezzature per l’Ospedale di Castelvetrano, senza fare donazioni in denaro e rispondendo alle precise richieste dei medici del nosocomio siciliano. Quello che è trasparito dalle parole del Comandante Alfa, al di là degli argomenti trattati nel dialogo, è stato un forte carattere abbinato ad una intensa umanità, nonostante una vita difficile e complessa. Al termine dell’incontro, che è stato partecipatissimo, sono saliti sul palco per i ringraziamenti finali la professoressa Maura Dani, in rappresentanza della Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura, e Guido Ciarla, titolare della Mondadori Bookstore. Maura Dani ha espresso la totale soddisfazione per la qualità della rassegna, che ha visto avvicendarsi a Velletri tanti personaggi importanti, che hanno arricchito il bagaglio culturale dei presenti. Ottima la risposta della città, che ha dato un pubblico sempre numeroso, e la scommessa di “Velletri Libris” abbracciata dalla Fondazione può considerarsi vinta. Visibilmente emozionato anche Guido Ciarla, ideatore e promotore della rassegna, che si è lanciato personalmente e a trecentosessanta gradi in questo ambizioso progetto insieme al suo staff investendo tempo e risorse per dare una proposta innovativa a Velletri, valorizzare con un alto livello culturale il nome della città e portare tanti personaggi di fronte ai veliterni. Ciarla ha ringraziato tutti gli autori e gli editori, lo staff, Ezio Tamilia – encomiabile ed impeccabile in tutte le interviste con i diversi scrittori – e naturalmente gli sponsor: Allianz Assicurazioni, Casale della Regina, Banca Popolare del Lazio, Piana dei Castelli. Un ringraziamento particolare è andato al Maestro Claudio Micheli, ieri assente per motivi di lavoro, e alla Fondazione, a Publi R Graphic di Riccardo Colella e a Rocco Della Corte per il lavoro di reportage fotografico e giornalistico dei vari eventi. L’appuntamento con il Comandante Alfa ha chiuso il mese di agosto, ma molte sorprese sono attese per settembre: senza sbilanciarsi troppo, infatti, lo stesso Guido Ciarla ha lasciato intendere che ci sarà una serata finale con più ospiti che “metterà il punto alla rassegna”. In ogni caso, un grande successo suggellato dalle oltre duecento persone accorse per ascoltare il Comandante Alfa, per una scommessa, quella di “Velletri Libris”, che adesso, dopo due mesi di intenso lavoro e un calendario fittissimo può considerarsi senza ombra di dubbio vinta.
Rocco Della Corte