“Girogirotondo”: coscienza civica e libertà secondo l’uomo e l’artista Edoardo Bennato a “Velletri Libris”
27 Luglio 2020Aurelio Picca presenterà “Il più grande criminale di Roma è stato amico mio” a “Velletri Libris”
29 Luglio 2020Edoardo Bennato ha sempre inserito, nelle sue canzoni, messaggi che hanno evocato un forte spirito civico. Su questa linea di pensiero e di azione è nato anche “Girogirotondo. Codex latitudinis”, un libro innovativo nella sua costruzione, definito un’antologia di pratica della rivoluzione. Dal perché ha deciso di prendere in mano la penna agli echi dei ricordi d’infanzia, l’intervista rilasciata dall’autore a “Velletri Libris” approfondisce solo alcuni dei temi che rappresentano insieme a tutti quelli contenuti nel volume una vera e propria miniera di conoscenza, coscienza e riflessione.
Perché ha deciso di scrivere questo libro?
Perché qualcuno me lo ha consegnato, dicendomi apertamente che se non avessi messo per iscritto la teoria latitudinale e l’invito a prendere in considerazione lo stesso parametro latitudinale per cercare, come nelle scienze, di trovare qualche possibile soluzione ai problemi sociali lo avrebbe fatto qualcuno al posto mio, o prima di me.
Come mai il personaggio di Koso, ispirato da sua figlia, ha assunto questa funzione nella narrazione?
Koso è un pupazzetto divertente e soprattutto al di sopra di ogni sospetto. È uno che dichiara Di venire da un’altra galassia, da un altro pianeta, e guarda le cose del nostro pianeta con distacco. Perciò è una voce senza pregiudizi, sa svincolarsi dai luoghi comuni, dagli stereotipi, dalle demagogie. Risulta sempre freddo e implacabile, nel bene e nel male.
Il codice latitudinale nasce anche, come ispirazione, dai numerosi viaggi che ci ha raccontato e che ha fatto da bambino?
Sì, perché senza rendermene conto all’inizio, ho capito che quando andavo per esempio verso Copenaghen mi dirigevo verso il futuro tecnologico, etico, giuridico. Viceversa, andando a Sud mi dirigevo verso il passato, con grande rispetto di esso. C’è un paradosso di cui bisogna tener conto e che voglio spiegare: la Danimarca è un paese non schizofrenico, nel suo complesso, ha raggiunto un certo livello grazie al quale riesce a complementarizzare la tecnologia con la libertà di opinione, di scelta, di genere. L’Egitto, invece, è differente e si trova in una situazione maggiormente schizofrenica in quanto diviso fra input tecnologici (iphone, smartphone, e così via) e modelli etici del passato dagli echi tribali. Tuttavia, e questo è il paradosso, ogni singolo cittadino egiziano è individualmente meno schizofrenico di ogni singolo cittadino danese. Nel momento in cui acquisti coscienza, consapevolezza, vengono fuori i tuoi squilibri personali.
Sulla questione Nord/Sud, quindi, non c’è un vincitore e lei ha dato una spiegazione logica…
È vero che il Sud è svantaggiato, ma è vero anche che dal Sud arriva la linfa. Il Sud è come i bambini. Sono loro che portano vigore, tensione e in fondo anche rivoluzione.
Un’ultima battuta sulle prossime attività musicali: si ricomincia.
Sì, a Pistoia con un concerto particolare al “Pistoia Blues” e poi all’Arena Flegrea, al Teatro Greco di Taormina e all’Arena di Verona.
Intervista a cura di Rocco Della Corte
Con la collaborazione di Tiziana Mammucari