Simone Cristicchi ha presentato “HappyNext” a “Velletri Libris”
13 Agosto 2021Fabio Genovesi ha presentato “Il calamaro gigante”: la ricerca della bellezza a “Velletri Libris”
27 Agosto 2021Un libro per parlare di felicità a partire da alcune parole chiave che ne richiamano tuttavia altre. Simone Cristicchi, nel suo “HappyNext. Alla ricerca della felicità” (La nave di Teseo), conduce il lettore in un viaggio alla scoperta delle mille sfaccettature del più dibattuto oggetto della ricerca interiore dell’essere umano. Quando si è felici? Come si arriva alla felicità?
La scelta delle sette parole chiave proviene dal vissuto personale e interiore oppure dalla formazione e dalla cultura che ha acquisito col tempo?
Proviene da una riflessione del vissuto personale. È inutile raccontare qualcosa che non ha inciso nella tua anima, nella tua pelle, penso che lo si debba al lettore e a chi ci segue, è una questione di coerenza. Poi posso dire che ho scelto queste parole ma ne ho tenute fuori tantissime, come ad esempio “libertà”. Sulla libertà ci si potrebbe scrivere un altro libro intero…
Emerge molto il “problema del tempo”. Riuscirà mai l’essere umano a fare i conti col tempo?
Secondo me la fase che stiamo vivendo ci impone di ricercare uno spazio per sé, è quasi vitale. Per sé, o per il silenzio. Per esempio ho letto una statistica che dice che una persona su dieci partecipa alla messa domenicale a Roma, un tracollo mai avvenuto nella storia del cristianesimo, mentre è in aumento l’esigenza e il bisogno di ritrovarsi con sé stessi. La gente sembra non aver più bisogno di liturgie ma di ritrovare spazi di preghiera, di silenzio, di meditazione con sé.
È cambiata la percezione del concetto di fede o di quello di speranza, forse?
Non so rispondere. Non so se necessariamente una persona deve ritrovarsi con se stessa per sperare, per pregare o per stare bene. Non è necessario rivolgerai a chissà chi, in fondo.
L’esperienza di questo libro cosa ha lasciato in Simone Cristicchi?
Intanto mi ha stupito averlo scritto in un periodo precedente alla pandemia, e quando è uscito sembrava fatto appositamente, quasi un’operazione di marketing. Tra le cose belle c’è sicuramente il dialogo con un economista molto importante che studia la curva della felicità nella popolazione mondiale a seconda delle contingenze e degli eventi che accadono. Misura, diciamo, la percentuale di persone felici e durante le quarantene ci sono stati picchi di felicità: questo mi ha sbalordito. Nel momento in cui ci è mancata la fisicità di poter abbracciare gli altri e di vederli, le persone sono andate nella propria interiorità. Per molti è stata una piccola rivoluzione.