Grande successo di pubblico e di gradimento per l’ultimo appuntamento della rassegna natalizia “Velletri Libris Christmas Edition”, che lungo tutto il mese di dicembre ha offerto una interessante programmazione – con tanti generi letterari diversi e molteplici ospiti – nella suggestiva cornice dell’Auditorium “Romina Trenta” alla Casa delle Culture e della Musica di Velletri. La rassegna è stata ideata e realizzata da Mondadori Bookstore Velletri-Lariano-Genzano-Frascati-Cisterna e Fondazione De Cultura.
Una foto di Edith Bruck, serena e felice, nella sua abitazione e di un uomo bianco – “sembrava zucchero filato” – gioviale e altrettanto contento: con questa immagine proiettata sullo schermo è iniziata la presentazione del libro “Sono Francesco” (La Nave di Teseo), scritto dalla meravigliosa scrittrice ungherese e presentato insieme a Eugenio Murrali. Prima di ascoltare gli ospiti il benvenuto, visibilmente emozionato, di Guido Ciarla – titolare delle Librerie e della Fondazione De Cultura – e della vice-Sindaca, Giulia Ciafrei, che all’unisono hanno dichiarato di essere onorari di poter ospitare a Velletri una grande intellettuale come Edith Bruck.
“Sono Francesco” è un libro che racconta il dialogo e la riconciliazione, due attività di assoluta importanza in un’epoca nuovamente contraddistinta dalla follia della guerra. Quando nel febbraio 2021 Edith Bruck ha scritto la “Lettera a Dio”, divenuta celebre, un lettore d’eccezione l’ha particolarmente apprezzata tanto da chiedere un incontro “a domicilio”. Il Papa si è recato in visita privata da Edith Bruck, generando un incontro fatto di empatia e comprensione. Dal loro abbraccio è nata una sincera amicizia, con l’annessa urgenza da parte della scrittrice di condividere le profonde riflessioni generate da un simile dialogo in questo libro. Eugenio Murrali ha sollecitato l’autrice su diversi argomenti, e non sono mancati attimi di commozione nel rievocare esperienze particolarmente dure.
Da brividi, infine, il monito che Edith Bruck ha lasciato alla platea: “Sono fiduciosa che qualcosa di buono sbucherà dalla terra perché abbiamo seminato tanto Noi abbiamo sbagliato, è vero, ma non è vero che esauriti gli ultimi testimoni è tutto terminato. Tocca ai giovani valorizzare la memoria perché raccoglieranno ciò che abbiamo seminato. Il Papa dice che basta una goccia di bene per cambiare qualcosa, io credo nel mio piccolo di aver provato a fare una pozzanghera”.
Un simile incontro ha rappresentato senz’altro una opportunità di crescita e di arricchimento interiore. Edith Bruck lascia il segno sia quando scrive che quando parla, e ascoltarla è un privilegio vero.
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