
Voce ai premiati: Giorgia Del Segato, autrice di “Le parole in terra”
12 Settembre 2022
“Velletri Libris” chiude una stagione strepitosa con il sold out per Ermal Meta
14 Settembre 2022Il Premio “Velletri Libris” si propone di dare voce agli scrittori, esordienti o meno, che propongono alla giuria racconti di qualità. La formula del racconto, infatti, è apparentemente più semplice ma nasconde molteplici insidie a livello di trama, stile, registro e tema. Paola Milicia, con il suo “Orli”, è una delle vincitrici dell’edizione 2022 e nel pre-serale della cerimonia di proclamazione svoltasi a Velletri, nella cornice del Chiostro della Casa delle Culture e della Musica, ha raccontato sia la sua esperienza letteraria che quella relativa al singolo racconto presentato in concorso.
Le prime impressioni alla ricezione della notizia della vittoria del Premio e cosa l’ha spinta a partecipare al concorso?
Sono onorata di essere stata scelta e non sono neanche nuova, perché anche l’anno scorso avevo vinto con somma sorpresa e con la menzione speciale. Già l’anno scorso questa vincita mi ha stimolato a tentare una seconda volta, sono contento e sono di casa e sono orgogliosa del fatto che piaccia come scrivo.
Cosa l’ha ispirata nello scrivere “Orli” e quali sono le differenze rispetto al racconto vincitore già lo scorso anno?
Non c’è una vera e propria differenza rispetto allo scorso anno. I due personaggi sono due donne, di età evidentemente diversa: una in fase adolescenziale e con un problema di anoressia, l’altra una madre e una donna adulta, in Sicilia, subito dopo la guerra mondiale. Entrambe sono donne che affrontano una guerra personale, uno scippo di vita con una serie di difficoltà e un ritrovamento della propria identità.
Cosa rappresenta per lei la scrittura?
La scrittura è stata, in un momento preciso nella mia vita, un aiuto e una terapia. Mi ha tirato fuori da una serie di silenzi e di difficoltà, avevo perso il lavoro e devo dire che ho ritrovato la parola, anche la socializzazione. È stata in qualche modo un momento per riscoprirmi all’interno di un mondo che mi aveva in qualche modo scansato.
È una terapia che ha funzionato?
Ha funzionato, sì, ma ha anche delle sue difficoltà perché come tutte le terapie bisogna sapersi fermare. Occorre fare un sospiro, ogni tanto, e fare pausa prima di ricominciare.
Lo scrittore o la scrittrice che più la colpisce o la ispira?
Ce ne sono tantissimi, non potrei sceglierne una o una. Ho notato però che la voce femminile in Italia si sta consolidando in termini di contenuto e di stile, una scrittura femminile di grande spessore. Ho recentemente letto Veronica Raimo, una sorpresa e una bella scrittura, da seguire.
Interviste ai premiati a cura dell’ufficio stampa del Premio “Velletri Libris”