Mercoledì sera con l’inchiesta giornalista alla rassegna “Velletri Libris”, ideata e realizzata da Mondadori Bookstore Velletri-Lariano-Genzano-Frascati-Cisterna e Fondazione De Cultura. Questa volta al Chiostro il protagonista è stato Gianluigi Nuzzi, noto conduttore televisivo e volto della popolare trasmissione “Quarto grado”, autore del saggio-inchiesta “I predatori (tra noi). Soldi, droga, stupri: la deriva barbarica degli italiani” edito da Rizzoli.
Nell’anteprima della serata, dopo la retrospettiva sui vini a cura di Massimo Morassut del CREA Viticoltura/Enologia, nuovo appuntamento con gli “Scritti dal Territorio”: stavolta ha presentato il suo libro Eugenio Dibennardo, stimato docente e autore veliterno, che ha dato alle stampe per i tipi di Armando Curcio Editore “Oltre l’apparenza”. Un romanzo ricco di colpi di scena, con una narrazione molto accurata, del quale si è parlato nel dialogo con Gisella Ianiri.
Gianluigi Nuzzi è quindi salito sul palco di “Velletri Libris”, introdotto da Aurora De Marzi, e ha dialogato con Emanuele Cammaroto. Questo libro, come ha spiegato, ha un metodo simile a quello che fu già da lui utilizzato in occasione delle inchieste sul Vaticano e racconta atti al 90% inediti. I predatori vengono descritti in maniera minuziosa, e si fornisce di loro un’immagine ben diversa rispetto a quella che può emergere in tv con i tempi di divulgazione ovviamente diversi da quelli di un volume.
“Non è più un fatto di cronaca ma un fenomeno sociale”, ha detto Nuzzi, ammettendo che il suo punto di vista è “speciale” grazie al mestiere che svolge: “dieci anni di conduzione sono tanti, dall’osservatorio di ‘Quarto grado’ mi sono reso conto che questi fatti hanno un minimo comune denominatore che non conosciamo e da cui dobbiamo difendere i nostri figli e nipoti”.
Protagonisti, se così si può dire, di questo libro sono coloro che utilizzano droghe e benzodiazepine per possedere le loro vittime ignare. Predatori, appunto, perché insospettabili e capaci di usare metodi sofisticati per arrivare alla violenza: “si mimetizzano, si nascondono e colpiscono. Sul lavoro, in università, in uno studio medico: tra noi. Non c’è più banalità del male ma normalità del male”. Fondamentale è stata la ricerca delle fonti: “questo libro ha fondamentalmente due sorgenti informative: gli atti giudiziari con i fascicoli delle indagini svolte. I devices di Alberto Genovese, ad esempio, sono stati utili per capire come lui sia un uomo che vive di complicità emotive e morali di donne e uomini che lo sostengono. Non sono isolati, hanno il loro humus. La seconda sorgente è quella che porta all’ inchiesta”.
La presentazione è stata intervallata da alcune brevi letture, curate da Silvia Ciriaci, che hanno evidenziato il profilo del predatore attraverso i passi salienti del libro. “Il predatore”, ha aggiunto Nuzzi, “cerca la ragazza acqua e sapone perché nella sua mente la preda deve essere eccitante e l’eccitamento viene dall’idea di sporcare la ragazza acqua e sapone. Una ragazza sana, sportiva, che non si droga, un giorno si sveglia intontita e non sa cosa sia successo. Non capisce perché ha le chiavi in mano, è a letto stordita. Cerca di ricordare ma non ricorda. Ricorda un colloquio per uno stage, da un imprenditore suggeritole dai genitori. Cosa c’è di pericoloso? Ciò che inquieta è che il predatore non è considerato pericoloso, non ha una brutta faccia. Alberto Genovese è figlio di medici borghesi. Questa ragazza si sveglia devastata, non capiscono, vanno in ospedale e scoprono che è piena di benzodiazepine”.
Interessante anche l’analisi delle caratteristiche psicologiche dei predatori: “personaggi narcisi e con doti manipolatorie che sanno celare le loro intenzioni”. “La cosa che più mi colpisce”, ha concluso Nuzzi, prima di concedersi alle domande del pubblico e al firma-copie, “è che da una parte vedendo i video facevo uno sforzo immedesimandomi in questi maschi, leggevo le perizie psichiatriche e le dichiarazioni. Cercavo qualche connessione, essendomi occupato di parafilie e perversioni. Qui non trovavo nessuna cosa che ci possa volgarmente assomigliare. Sono capaci di intendere e di volere ma non sono sani. È tutto drammaticamente vero”.
“Velletri Libris” archivia un’altra serata interessantissima e proseguirà venerdì 29 luglio con Marco Presta, visto il rinvio dell’incontro con Ermal Meta (che non sarà al Chiostro il 25 luglio, bensì l’11 settembre). Il format è quello consueto: alle ore 20.00 la degustazione enogastronomica gratuita, alle 20.40 l’incontro con Roberto Candidi per gli “Scritti dal Territorio” e alle 21.00 la presentazione. L’ingresso alla Casa delle Culture e della Musica è, come sempre, libero.
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