
Voce ai premiati: Nicola Valentini, autore di “Ombre”
12 Settembre 2022
Voce ai premiati: Maria Luisa Valeri, autrice di “Il tronchetto della felicità”
12 Settembre 2022Il Premio “Velletri Libris” si propone di dare voce agli scrittori, esordienti o meno, che propongono alla giuria racconti di qualità. La formula del racconto, infatti, è apparentemente più semplice ma nasconde molteplici insidie a livello di trama, stile, registro e tema. Federico Battistutta, con il suo “Io non credo che il cielo sia azzurro”, è uno dei vincitori dell’edizione 2022 e nel pre-serale della cerimonia di proclamazione svoltasi a Velletri, nella cornice del Chiostro della Casa delle Culture e della Musica, ha raccontato sia la sua esperienza letteraria che quella relativa al singolo racconto presentato in concorso.
Un titolo molto originale, una constatazione anomala: “Io non credo che il cielo sia azzurro”. Perché?
Tutto è nato da una notizia dell’ottobre scorso. A Hong Kong hanno smobilitato il pilastro della vergogna, che gli studenti in dissidio con Pechino avevano innalzato in una piazza. Era l’ultimo ricordo di questi giovani dissidenti, morti in tanti. Io volevo metterci anche della poesia, perché l’unica cosa che può interpretare cose non interpretabili. Ho fatto una ricerca, ho trovato questo autore, che aveva delle frasi piuttosto contraddittorie. Ho imparato leggendo che mettersi in discussione, negare se stessi – come ho detto nel racconto – è anche un modo di prendere coscienza e tradurre il disincanto.
Come si colloca questo racconto all’interno della sua produzione?
Io sono un insegnante di matematica in pensione. Ho letto tantissimo in questi quarant’anni e ho cercato di coniugare la letteratura con la matematica e le scienze. Quando ho smesso di lavorare ho continuato nelle biblioteche perché ci sono storie e racconti di matematica che andavano “tirati fuori”.
Il suo genere preferito è quello del racconto?
Io scrivo racconti, in genere. Mi piace moltissimo. Adesso, che non ho più il cagnolino che mi ha accompagnato per tanti anni, sto scrivendo il mio primo romanzo. Confesso che mi piace molto di più il racconto. Ci dedico mesi, mi documento, ma nel racconto non si può barare. E questo sono io…
Scrittore preferito, sia contemporaneo che del passato?
Apprezzo Domenico Starnone, l’ho conosciuto quando scriveva sulla scuola, poi non per scelta ma per vicissitudini della vita ci siamo persi di vista. Il primo che mi ha spinto a scrivere, però, si chiama Erri De Luca. L’ho incontrato in Rai Scuola, scolpisce le parole e le sceglie una per una. Ultimamente ho scoperto anche Goffredo Parise.
Interviste ai premiati a cura dell’ufficio stampa del Premio “Velletri Libris”