
Intervista a Corrado Augias: “La fine di Roma può essere la fine di un mondo o l’inizio di un mondo”
12 Settembre 2022
Voce ai premiati: Federico Battistutta, autore di “Io non credo che il cielo sia azzurro”
12 Settembre 2022Il Premio “Velletri Libris” si propone di dare voce agli scrittori, esordienti o meno, che propongono alla giuria racconti di qualità. La formula del racconto, infatti, è apparentemente più semplice ma nasconde molteplici insidie a livello di trama, stile, registro e tema. Nicola Valentini, con il suo “Ombre”, è uno dei vincitori dell’edizione 2022 e nel pre-serale della cerimonia di proclamazione svoltasi a Velletri, nella cornice del Chiostro della Casa delle Culture e della Musica, ha raccontato sia la sua esperienza letteraria che quella relativa al singolo racconto presentato in concorso.
Ha già esperienze di pubblicazioni alle spalle? Il suo legame con la scrittura viene da lontano o è qualcosa di recente?
Sì, ho quattro pubblicazioni alle spalle. Due con una casa editrice piccola e due con la Leone Editore. La scrittura è sempre stata la mia passione, anche se sono prima un lettore affermato. Come scrittore ci provo, ed è una bellissima sensazione.
Qual è la ricerca che sta dietro alla sua produzione letteraria?
Innanzitutto mi faccio trascinare dalla storia che voglio scrivere e dall’ambientazione. Successivamente, in base a ciò che ho in mente di scrivere, vado a ricercare un po’ di cose e di fonti. Proprio la parte della ricerca è quella che dura maggiormente e che mi impegna di più.
Il suo racconto, “Ombre”, che tipo di genesi ha?
Finora mi ero dedicato ai romanzi, nella storia di “Ombre” c’è una casualità: stavo cercando notizie sul disastro nucleare di Hiroshima e lì è venuta fuori l’idea di scrivere questo tipo di racconto, che è anche il primo in cui mi sono cimentato.
Quali sono le difficoltà maggiori nella scrittura di questo racconto e in generale dei suoi testi?
In generale, secondo me, le difficoltà sono nel cercare di non risultare banale. Non bisogna mai essere banali. In un argomento come quello di “Ombre”, dove si parla di ordigni nucleari, non bisogna rischiare. Spero di essere riuscito.
Interviste ai premiati a cura dell’ufficio stampa del Premio “Velletri Libris”