A “Velletri Libris” Carlo Cottarelli ha presentato “Chimere. Sogni e fallimenti dell’economia”
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21 Agosto 2023“Chimere. Sogni e fallimenti dell’economia” (Feltrinelli) affronta il sogno libertario delle criptovalute, quello tecnocratico dell’indipendenza delle banche centrali, la finanziarizzazione del sistema economico, l’abolizione della fatica attraverso la tecnologia, la globalizzazione e un mondo senza barriere, l’illusione della crescita infinita e l’idea che, tagliando le tasse ai ricchi, tutti staranno meglio, come con la flat tax. Tutti sogni, come spiega Carlo Cottarelli, talvolta diventati irrealizzabili.
Lei ha un istituto di studi economici che promuove tematiche come quelle del libro, e parla spesso – nel saggio – di educazione finanziaria. In che modo si potrebbe migliorare l’educazione finanziaria della popolazione e cosa comporterebbe per la vita di tutti i giorni?
Quando si parla di educazione finanziaria si intendono diverse cose. Prima di tutto, di conoscenze che sono rilevanti a livello personale, e riguardano il dove mettere i soldi che si risparmiano. Poi, la conoscenza dell’educazione intesa come educazione civica: il buon cittadino deve pagare le tasse. Infine, l’aspetto economico: con una giusta educazione finanziaria si può riuscire a capire meglio ciò che viene proposto dalla politica – se viene a vantaggio o a svantaggio della gente – ed essere più consapevoli come cittadini che devono votare qualcuno e saper scegliere alle elezioni.
C’è poca divulgazione in materia?
Sono un economista e non posso dire altrimenti: più se ne parla, più è utile perché si tratta di qualcosa che influenza la vita quotidiana.
Uno dei temi trattati è quello dell’indipendenza delle banche centrali. Cosa comporta tale indipendenza e perché è importante negli equilibri tra economia e politica?
L’indipendenza c’è da circa trent’anni, per paesi avanzati come l’Italia. È importante perché, come si è visto in passato, se la moneta viene lasciata alla politica c’è la tentazione di utilizzarla per vincere le elezioni. Poi però se ne pagano le conseguenze o si crea magari troppa inflazione. Dando la scelta delle politiche monetarie a banchieri centrali indipendenti e tecnocrati c’è sì la possibilità che sbaglino – e io sostengo che hanno sbagliato, ad esempio, esagerando nel 2021 nello stampare soldi – però non è un errore sistematico dovuto al fatto che ci dovevano guadagnare qualcosa.
Lei ha scelto sette argomenti. Con quale criterio?
Sono quelli più importanti, ma in realtà c’era un altro elemento: oltre a quello di essere sogni che poi in parte hanno deluso, sono argomenti di cui si sente molto parlare ma spesso si sa poco.
Intervista a cura di Rocco Della Corte per Velletri Libris.