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22 Luglio 2024La finalità ultima dell’oralità è la ricerca di una bella storia: intervista ad Ascanio Celestini
24 Luglio 2024C’era il pubblico delle grandi occasioni, al Chiostro della Casa delle Culture e della Musica, per il nuovo appuntamento con la rassegna letteraria internazionale “Velletri Libris”, organizzata dalla Fondazione De Cultura e dalla Mondadori Bookstore Velletri-Lariano-Genzano-Cisterna-Frascati con il patrocinio di Ministero della Cultura, Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma Capitale, Sistema Castelli Romani e Comune di Velletri. Martedì 23 luglio è stata la serata di Ascanio Celestini, con il “Storie di uno scemo di guerra” (Einaudi), un viaggio nel passato fra storia e oralità.
Prima dell’attesa presentazione il consueto spazio dedicato ai vini a cura di Massimo Morassut del Crea Viticoltura Enologia e il “Piccolo prologo in versi”, con Claudio Leoni, che ha recitato i versi di Trilussa, Brecht, Accrocca. Il Chiostro è stato inoltre impreziosito dall’esposizione dell’Associazione Artemestieri Castelli Romani, con le opere della pittrice Federica Fedele.
“Avrei voluto fare il giornalista, anche perché in un certo periodo della mia vita mi trovai a scrivere su un piccolo giornale dei Castelli Romani”. Ascanio Celestini, fulminante e coinvolgente, ha raccontato a partire dalle proprie esperienze con la scrittura la genesi di un libro particolarissimo. “In realtà, più che il giornalista, ho capito che mi affascinavano le interviste ascoltate dai testimoni diretti, come per esempio mia nonna. Mi sono reso conto che le storie che raccontava erano ambientate nei periodi storici che studiavo a scuola”, ha detto.
Da lì Celestini ha iniziato a frequentare laboratori teatrali e a trascrivere le storie delle persone. L’oralità ha un valore, che è la voce, e ben si sposa con il teatro: “la parola scritta è quasi obbligata per uno che vive in questa età e il teatro ha una invece un’oralità molto simile a quella vera”. Ma chi scrive ha bisogno anche di dar voce a chi non ne ha, e Celestini ha chiamato in causa Pier Paolo Pasolini e la sua teoria per cui un intellettuale ha la possibilità di tradire la sua classe sociale e quindi anche se borghese può dar voce ai non borghesi. Non è, però, una questione di confine sociale – che per Celestini è faccenda molto più sfumata di come la raccontano – ma di concezione sociale.
Importante la digressione storica che l’autore, visto che il libro è ambientato nel 1944, ha fatto sul fascismo e sul fatto che il revisionismo storico porta a delle consuetudini (come ad esempio le giornate celebrative) completamente svuotate di senso. Nel dialogo con Dibennardo è emerso anche il retroterra storico-culturale della narrazione, che inizia con il rastrellamento del 17 aprile 1944 e comincia poi a collezionare storie improbabili.
Al termine della presentazione, lunghissimo firma-copie. Un altro sold out per il Festival ideato e realizzato dalla Mondadori Bookstore Velletri-Lariano-Genzano-Frascati-Cisterna e dalla Fondazione De Cultura e gode del patrocinio di Ministero della Cultura, Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma Capitale, Comune di Velletri e Sistema Castelli Romani, in collaborazione con Fondarc, mette a segno un’altra serata vincente. Partner enogastronomici sono Casale della Regina e CREA Viticoltura-Enologia, che si occupano delle degustazioni con vini e prelibatezze culinarie, mentre i main sponsor per l’edizione 2024 sono Allianz FC Group 0001, Banca Popolare del Lazio, Clinica Madonna delle Grazie, e Class Auto. Per scoprire tutte le novità di “Velletri Libris 2024” sono attivi il sito ufficiale velletrilibris.it e i canali Social, sui quali saranno prontamente inseriti tutti gli aggiornamenti su ogni singola serata. Prossimo appuntamento venerdì 26 luglio, con Matteo Paolillo. L’ingresso, dalle ore 20, è come sempre libero.